Tempo addietro avevo parlato (male) dei moderni autori televisivi, quelli della reality-era, e mi ero beccato anche i rimbotti di uno di loro. Questa notizia sul corriere della sera cade a fagiolo, in quello che sembrerebbere essere non il salto dello squalo, ma la vertiginosa caduta verso gli abissi di questo pseudo-genere. Causa un’overdose di tipi diversi, oltre ai classici, la torta si è vista troppo piccola per tutti. Che si fa? si butta in caciara, cercando a tutti i costi di attirare la morbosità dello spettatore. Ma come avevo Manzonianamente detto “Verrà un tempo…”, in cui anche quelli che dovrebbero godere della gogna mediatica (i S-vip in cerca di riscatto) si ribelleranno. Detto fatto. Ora starà tutto alla produzione e al loro ufficio stampa cercare di trasformare una disfatta in un possibile riscatto, ma da come la vedo io se prima si sentivano gli scricchiolii ora si iniziano a vedere i travetti che reggono lo sfondo. Poi devo ancora capire cosa questi “autori” millantino come invenzione, visto che da quello che ho letto sull’articolo hanno semplicemente tolto materiale ai poveri derelitti. Con tutti i soldi spesi e il budget che hanno potevano trovare soluzioni raffinate (alla Lost), invece il massimo è andare per sottrazione, lavorando come se stessero girando il “blair Witch Project”.
Discorso a parte meriterebbe “la pupa e il secchione”, dove come infiltrato contromediatico c’è la presenza di Gianluca Nicoletti. Molti hanno criticato la sua partecipazione allo show, perchè parla poco o non parla, non fa a pezzi tutto ecc. Per capire bene il suo ruolo bisogna ascoltarlo in radio a Melog, dove, con molta tranquillità, ci svela i retroscena e l’analisi sociale del programma, fatta ovviamente dal punto di vista privilegiato di che ci è dentro. Come dire, per spiegare la mota, bisogna a volta sguazzarci dentro un po’.
quanto costa quella merda? Gnente? Allora magnaaaa!! :-))
Ho una forte idiosincrasia per i reality. Li trovo degradanti anche per chi li segue.
Eppure stanno mostrando la corda. Spero però che nel frattempo il pubblico si renda conto del degrado. E che le piccole correzioni in atto sul servizio pubblico continuino.