Ultimo disco acquistato. Concerto N.1 per violino e orchestra di Niccolò Paganini. Sarà mainstream quanto vi pare (Deutsche Grammophon), ma già al primo ascolto il violino di Hilary Hahn mi ha conquistato. Ottima la compattezza dell’orchestra della radio Svedese (e la nostra? O meglio le nostre?). La Hahn affronta il classico virtuosistico per eccellenza con una accuratezza e una scintillante performance che non ha nulla da invidiare a quelle di Perlman, Kogan e altri, anzi la registrazione mette in evidenza, al di là dei passaggi più inebrianti, la bellezza della melodia del maestro Italiano. Anche il concerto N.8 di Louis Spohr (altro romantico) presente sul disco è un’altro esempio di dinamica e agilità dell’archetto della bella interprete statunitense.
Peppì, a me mi sa che l’ormone interferisce con la tua obiettività di giudizio artistico….
No, dai, il fatto che la Hahn sia anche una bella ragazza è solo un di più (e serve anche per aprire il mercato della classica agli adolescenti sotto botta ormonale).
L’interpetazione non è superiore a quelle citate, ma tranquillamente alla pari.