Vado leggermente controcorrente riguardo la questione della cerimonia di apertura dei giochi olimpici, dopo aver letto anche in giro alcune cose. Arrivati a questo punto l’idea di far boicottare la cerimonia agli atleti è stato un tentativo politico goffissimo, del tipo “noi non lo facciamo, non facciamo nessuna scelta ufficiale, ora fatelo voi”. E hanno fatto benissimo gli atleti a rispondere compatti no. No perchè, ripeto, la politica doveva pensarci mesi fa, anche all’epoca della rivolta nel Tibet. Doveva la politica “No, noi restiamo a casa”. Troppo comodo ora prendersela con i ragazzi che sono li, che esclusi i soliti calciatori, sono persone che hanno lavorato lontano dai riflettori, in centri sportivi spesso carenti in materiali e strutture, con il sogno olimpico di fare la sfilata alla cerimonia di apertura. Massimo biasimo ai politici, ma un applauso di incoraggiamento ai nostri atleti.
Ma a mme che mme frega? Io boicotto e basta. Di cosa e come fanno gli altri non me ne cale. Questi giochi sono un assurdo storico, politico, sociale e chi piùnehapiùnehapiùneha. Quindi non bado a quello che fanno gli altri e comincio io, facendo la mia parte (almeno per me…). Non guardo i giochi, non sento, non mi interesso. Insomma “quelli” dei giochi non mi hanno! Ciapa lì!
(e non sto soffrendo per niente!! Incredibile, no?)