Questa è una cosa che sui quotidiani italiani è rarissima o non esistente. La critica teatrale scevra da “mollichismi” o inutili marchette. La critica per indicare, senza impedire ad un eventuale spettatore di farsi una sua idea. Una critica che in Italia ho trovato solo sulle riviste specializzate (tipo “Sipario”).
Sul New York Times, con il titolo “Moliere reso contemporaneo, che lo voglia oppure no”, una critica alla versione “modernizzata” dell’Avaro della compagnia “Jean Cocteau repertory“.