Una cosa fatta “male” per motivi organizzativi, difficilmente potrà diventare poco più che passabile. Così ieri sera ho rimesso le mani su una registrazione/esperimento fatta qualche tempo fa. Il cuore rivelatore, di E. A. Poe.
Un monologaccio, fatto praticamente senza neanche una lettura preventiva, di circa un quarto d’ora. Cercavo qualcosa che potesse dare l’idea dell’angoscia della follia, ma il tempo era troppo dilatato. Così ieri sera ho “tagliuzzato” i vari frammenti, portato il tutto a 3 minuti fatto di “isole” di suono con una colonna sonora presa da un classicone di Hitchcock. Sembra migliorato, ma resta comunque la poca cura nella pronuncia e il poco fiato usato. Vedremo se verrà usata come spero.