Sono riuscito ad andare a vedere Bollani all’auditorium, anche con il fisico che remava contro. Devo dire che ne è valsa la pena, visto che l’incrocio Zappa + Bollani è stato decisamente riuscito. Partiamo dalla formazione. Bollani è spalleggiato da un gruppo di musicisti americani favolosi, Josh Roseman al trombone, Jason Adasiewicz al vibrafono (una vera rivelazione, usa lo strumento in maniera folgorata e folgorante), Larry Grenadier al contrabbasso e Jim Black alla batteria. Il concerto porta (ovviamente) pochi brani in dote, espansi sino la dove la trama della musica zappiana permette, tenendo conto che lui per primo si divertiva con questo genere di operazioni. La scaletta riporta cose come Lumpy Gravy, Blessed Relief, poi l’unico pezzo cantato, un Bobby Brown fedele all’originale ma pieno di chitarrine di plastica e sassofoni della bontempi, il vibrafono suonato con l’archetto, poi Cocksuckers’ Ball (specifico, i brani non erano dichiarati, questo è quello che ho “intuito” all’ascolto) e i bis, iniziando da una versione per piano solo di uno dei miei pezzi preferiti di Zappa “Peaches en Regalia”, velocità e spostamenti di accenti incredibile, con il pubblico che ha continuato a chiamare il gruppo sul palco con la concessione del tema di Lumpy Gravy ripetuto in chiusura. Ora non mi resta che sperare in una pubblicazione di questa serie di concerti. Sarebbe un bel regalo a diversi gruppi di persone, appassionati di jazz, zappiani e curiosi musicali in generale.
La foto è orrida, fatta in deroga alle animose richieste dell’Auditorium di non farne (neanche potessi venderla, tsè), a solo memento del fatto che qualche linea di febbre non mi hanno impedito di fruire di buona musica.