Questo è l’ultimo disco che ho acquistato nel versante classico, influenzato da una passione per William Blake che risale ai tempi musicali “attivi”.
Il disco è “William Bolcom – Songs of Innocence and of Experience (William Blake)”, coro e solisti dell’University of Michigan School of Music, con la direzione di Slatkin.
La vita e le opere di Blake mi avevano profondamente colpito. Poeta ed incisore era il perfetto stereotipo “romantico” a cui si rifaranno altri contemporanei e tempo dopo la ricerca del cupo nel versante dell’immaginifico “Dark”. Del disco ne avevo sentito delle parti tempo fa e trovandomelo davanti sullo schermo del computer non ho resistito e l’ho acquistato. Non sono un esperto del genere, tende a ricordarmi a volte la parte orchestrale che si trova su “Atom Heart Mother” (anche se siamo ad altri livelli e con altri stimoli). Ti trovi ad ascoltare cantanti che intonano spirituals o ninna nanne con un accompagnamento minimale che all’improvviso si apre per lasciare posto all’orchestra (con forte uso delle percussioni). Alcune parti “risuonano” in testa (come se fossero state già ascoltate) oltre a quelle che già conoscevo.
Se volete sapere qualcosa in più di Blake e della sua vita potete seguire questi link: