“Lo mundo è fatto per nui
per gente come nui
che nello mare dei guai
nun ce s’affoga mai
e se la cava così qualunque sia la luna
perché si dà del tu con la fortuna.”
Premetto che non voleva essere questo il post con cui volevo tornare a scrivere sul blog, ma la notizia non può essere ignorata o passata in secondo piano da chi, come me, si occupa di teatro. Pietro Garinei, che ci ha appena lasciato, aveva ancora la sua stanza (il suo studio) dentro al Sistina, nel cuore di quel teatro che ancora riecheggia delle creature scritte in coppia con Sandro Giovannini. Creature che si chiamano “Attanasio cavallo vanesio”, “Rinaldo in campo”, Alleluja brava gente”, “Rugantino”, fino al quasi universale “Aggiungi un posto a tavola”. Spettacoli cuciti e costruiti sugli attori originali (anche se ci sono più eccezioni), che mischiavano balletto, canto e recitazione, a differenza del Musical di stampo anglosassone, che adesso ci affettiamo a copiare, i cui performer sono spesso ottimi cantanti o ballerini, ma assolutamente nulli come attori. Un tipo di teatro musicale, ormai passato fra i classici, che viene mantenuto vivo dal Sistina (con risultati a volte davvero scadenti, secondo me) e che, spero, venga proseguito da veri artisti (e non da divetti in cerca di una nuova verginità teatrale). Ma non è il momento delle polemiche. Onore dunque alla coppia che si ritroverà chissà dove, in quel teatro spirituale che si è andato purtroppo arricchendo negli ultimi anni.
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