Ne parlo solo ora ma sabato (si lo so è mercoledì ma aspettavo delle foto che non arrivarono) sono andato all’auditorium di Roma per il concerto della New York Philharmonic diretta da Lorin Maazel. La cifra pagata per il biglietto è stata ampiamente ripagata dalla prestazione dell’orchestra e del maestro, e io che credevo che il “retropalco” mi avrebbe penalizzato. Avevo l’orchestra sotto di me e Maazel di fronte, così ho potuto anche apprezzare il modo “fisico” in cui dirige i suoi professori. Questo il programma:
- Brahms – Variazioni su un tema di Haydn per orchestra op. 56a
- Kodaly – Danze di Galanta, per orchestra
- Berlioz – Sinfonia Fantastica (Episodio della vita di un artista), op. 14
Kodaly non lo conoscevo ed è stata una piacevole scoperta (erano danze ungheresi, molto belle all’ascolto), poi dopo l’intervallo la sinfonia fantastica, con alcune passaggi fatti ad una velocità ed una dinamica che non conoscevo. Quindi tre bis, di cui, e mi scuso, non so dare traccia. I motivi sono due, l’annuncio fatto verso la platea e il brusio del pubblico che usciva. Infatti nei minimi intervalli fra un bis e l’altro la sala si è andata progressivamente (e per me inspiegabilmente) svuotando. Quello che ti fa pensare che per molti il concerto alla fin fine non fosse altro che un buon argomento di conversazioni pseudo-mondane a venire.
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