Come anticipato dai commenti al post precedente, sono riuscito a trovare il tempo per fare un’altra “cotta” di birra. Sto per passare al livello successivo di preparazione e mi serviva fare un’altro po’ di pratica con il malto luppolato. L’immagine è il momento topico della preparazione. L’inoculazione del lievito nel mosto. Dopo bisogna aspettare che parta la fermentazione.
Essendo la birra (a differenza del vino) molto delicata, la preparazione richiede estrema pulizia, occorre sanitizzare e sterilizzare tutto quello che viene a contatto con il mosto. Dopo la fermentazione e l’imbottigliamento (con relativa ri-fermentazione) almeno un mesetto di attesa per gustare il risultato. Ed essendo birre “vive”, più tempo passa e più il loro gusto si affina. Imbottigliata questa (è una birra di frumento) passerò all’ultima cotta di questa serie, una bella birra rossa in stile belga, acidula e con (se viene bene) un gran bel cappello di schiuma persistente.
…un pizzico di polvere di ali di pipistrello…
…tre glandi di lucertola impotente…
…22 peli di ascella di una vergine comunista…
…un bicchierino di pipì di D’Alema….
…agitarsi con cura…
…lasciare depositare su conto corrente…
…inoculare la figlia della portiera (…bona…)…
e vedrai che verrà! Oh, se verrà!
A parte gli scherzi…devo ammettere che la birra che mi ha fatto assaggiare Xabaras non era niente male!