Prima della cronaca della partita, c’è la cronaca di una serata, che riuscire a vedere il match non è stata cosa semplice. C’è (c’era?) un Pub a Roma, in zona Olimpico, il Down Under per fare anche il nome, che diceva di voler diventare il punto di riferimento del rugby nella capitale. Ci abbiamo visto la partita contro la Romania, la cosa prometteva bene ma ieri il “punto fermo” ha deciso che tre fans del soccer sono più appetibili di 10-12 rugbisti e ci ha “lasciato per strada”. Il vero punto fermo a Roma è e rimane lo “Scholar’s Lounge“, Pub a gestione irlandese (ed ad altissima frequentazione Anglo-Scoto-Gallese-Irlandese) ad un passo da piazza Venezia. Era strapieno, c’erano anche i portoghesi, ma dopo un po’, complice la Guinness non da esportazione, eravamo in pieno clima partita.
E parliamo anche di questa (qui le statistiche). L’Italia ha deciso di far venire il sangue amaro agli appassionati. Anche ieri sera, partita in teoria già segnata, siamo riusciti a sprecare palloni, farci cascare di mano l’ovale e a diventare nervosetti fin quasi alla riscossa del Portogallo. Poi nei secondi 20 minuti del secondo tempo l’Italia decide di sfruttare al meglio i suoi punti forti e inizia a spingere e a giocare bene, con due splendide mete: una conquistata dal pack con meta di Mauro Bergamasco e l’altra frutto di uno splendido calcio in avanti che Masi schiaccia oltre la linea. Non prendiamo il bonus e attendiamo ora trepidanti, l’arrivo della partita con gli scozzesi. E questa volta sappiamo dove andarla eventualmente a vedere (no, non al Down Under).
…how about a RugbyCamp? 🙂