In Italia, se solo lo si volesse, si camperebbe benissimo (a livello di PIL) per due cose: Turismo e Cultura. Nel primo ci siamo fatti superare da parecchi altri paesi europei, mentre a leggere forum stranieri dedicati al turismo nel “bel paese” siamo, a quanto pare, specializzati nelle patacche e nella fregatura (costosa) al turista. Rare eccezioni non alzano la media.
Per il secondo punto stiamo raggiungendo livelli incredibili. Le orchestre sinfoniche stanno lentamente sparendo, i teatri stabili fanno i conti con il pallottoliere, il concetto di cultura, che QUESTA classe politica ha voluto identificare in maniera negativa e di parte, viene irriso e additato come antiquato o inutile. Parte allora lo sciopero, passato sotto silenzio o evidenziato in maniera negativa. Non si parla del lento strangolamento che l’arte subisce nel nostro paese, si parla degli eventi mancati, dell’impossibilità di vedere la prima! “Signora mia! Anche il biglietto avevo preso!” Lo sciopero parte dalla firma del decreto sugli enti lirici da parte del Presidente Napolitano. Decreto presentato dall’ inutile Bondi, Il culturalmente inetto ed inutile ministro, messo li anche lui a togliere, un mattoncino dopo l’altro, le strutture, i fondamentali su cui si sono basati anni di scambi culturali e di crescita di orchestrali e maestranze.
Qualunque cosa ne pensi il povero Baricco, che già diede alle stampe un phamplet “contro” i finanziamenti, la cultura, sia pur finanziata è necessaria e ci salverà (forse e solo chi si vorrà far salvare) dal terrificante velinismo e mariafilippismo in cui siamo, per nostra colpa, alla fin fine precipitati. Trovate immagini e un altro articolo scritto da Giorgia qui (con un buon esempio di sciopero alla rovescia).