Riprendo dal precedente post, per segnalare che ho concluso l’operazione di upgrade del mio eMac (ATI), come si evince dalla foto scollacciata.
Il lavoro in se non è difficile, ma richiede due cose. Un po’ di tempo libero (io fra smontaggio, sostituzione pezzi e rimontaggio ho impiegato circa 2 ore e mezza), buoni attrezzi (brugole, cacciaviti a croce, tronchesi e pinze). Fondamentale è l’uso del file pdf ufficiale della Apple con la sequenza di smontaggio della macchina. Non si sbagliano le sequenze, si evitano danni ai fili (tipo il tastino dell’accensione) e se si esegue il rimontaggio nella giusta maniera non avanzano viti. Per trovare il file in questione usate questa query di google e provate un po’ di link, alla fine lo troverete da scaricare. La cosa fondamentale dopo aver tolto il coperchio è scaricare il CRT, usando un cacciavite isolato per mettere a contatto il cavo dell’anodo con lo chassis del monitor. Fatto quello seguite con molta calma le istruzioni punto punto, tenendo conto che ogni paragrafo che intendete seguire (tipo, raggiungere l’hard disk), riporta quali punti vanno eseguiti in sequenza (evitate di fare cose inutili tipo smontare casse o altro). Controllate molto bene i serraggi dei connettori, per fare il test è purtroppo necessario rimontare tutto prima di dare corrente. Un ultimo consiglio, sganciate il frontalino del masterizzatore, per evitare che rimanga incastrato nella stretta apertura dello stesso. Se volete essere iper-rifiniti, potete sganciare il mini frontalino del vecchio masterizzatore e montarlo sul nuovo (non è fondamentale per il funzionamento). dopo aver rimontato tutto ho controllato che non mi fosse avanzato nulla, ho ricollegato tutti i cavi e fatto ripartire il computer. Funziona tutto e ora ho un eMac aggiornato a livello di spazio e masterizzazione che probabilmente durerà almeno altri 5 anni. I prossimi step che ho intenzione di eseguire è l’installazione dell’airport extreme (WiFi) e l’upgrade del sistema operativo a Leopard (sempre che sia ancora possibile acquistarlo).
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La violenza insita in un luogo
Il New York Times sulle altre morti violente dentro Fort Hood (ovvero i problemi arrivano DOPO).
Nascita di un meme
E’ stato divertente. Non sapevo neanche cosa fosse un “Hashtag“, ma la cosa del cartello di Luca Bizzarri che ha fatto un veloce fiammata su FriendFeed mi ha aperto un mondo per quanto riguarda la propagazione dei fenomeni in rete. Ho semplicemente messo #cartellobizzarro sotto il post da cui è partito tutto e sotto il primo cartello modificato. Poi tutto ha proseguito da se come un incendio in California.
Ma, chiedo a voi più scafati, succede sempre così?
P.s. Ho imparato una cosa da questo fenomeno: “Mai foto in FF”.
Pimp my eMac /1
Mi ero messo in testa di cambiare il mio eMac con un nuovo MacMini, spinto dalla curiosità per lo Snow Leopard e altre cazzatine, quando ho riflettuto sul fatto che in 5 anni di onorato servizio non mi ha mai dato un vero problema, eccettuato il disco strapieno e la mancanza della USB 2.0 (ovviato dalla presenza della FireWire).
Così ho deciso di fare l’upgrade della macchina [PPC G4 1GHz] alla quale già avevo installato 1GB di memoria.
Ispirato da questo articolo ho iniziato ieri sera con il primo step: Upgrade del disco fisso.
Ho acquistato a 65€ un HD IDE (UATA) da 500 GB. La dimensione mi è stata consigliata perché, come molte tecnologie datate, i dischi con l’interfaccia IDE stanno per essere definitivamente soppiantati dai SATA.
A casa ho smontato l’enclosure del disco esterno FireWire e ci ho piazzato dentro il disco nuovo. Tenete conto che per fare questo upgrade è necessario un enclosure FireWire, questo eMac ha solo USB 1.1 (lente).
A questo punto ho ricollegato il disco al Mac e ho acceso il sistema, il disco è stato riconosciuto, l’ho inizializzato e creato un’unica partizione.
Entra in ballo un software, Carbon Copy Cloner, gratuito ma che merita un’offerta, che crea un clone bootabile del disco esistente sul nuovo disco. Occorre aspettare, per clonare gli 80 GB del disco originale ha impiegato circa 2 ore. Per testare il clone ho fatto partire il Mac tenendo premuto il tasto Option, ho selezionato il disco nuovo e ho fatto fare il boot. ho fatto partire qualche programma per testare il clone, in particolare iMovie per vedere la quantità di disco fisso libero indicata. Ora devo aspettare l’arrivo del nuovo masterizzatore, per il secondo step dell’upgrade che coinvolgerà l’apertura del case della macchina.
Questa la scheda tecnica del mio eMac (superdrive), per confrontare l’HW preesistente con il nuovo.
[continua…]
Risultati del turismo 2.0
Avevo chiesto in un post precedente idee per sfruttare la tecnologia (un iPod Touch) durante un breve viaggio a Parigi. Ho ricevuto qualche input (non sul blog ma su friendfeed) e usando quasi tutte applicazioni free, più una a pagamento (Metro Paris, metro, rer e bus) ho avuto un reale supporto alla permanenza nella Ville lumiere. Devo dire che a Parigi ho avuto una connettività WiFi quasi continua, la città e piena di Access Point Free e molti bar hanno un accesso libero. La lista degli access point sul mio apparecchietto era sempre superiore ad una pagina. Quindi mappa, punti ristoro, bar trovati rapidamente con Around me, e comunque una bella guida Gallimard cartacea in mano. La tecnologia non è più di intralcio.
Gettando il sale sulle macerie…
Già mi sono espresso più volte in maniera molto critica verso il modo in cui la RAI, nella fattispecie RadioRai, tratta i programmi acquisiti e di successo presenti sulle sue frequenze, smantellando in maniera quasi scientifica quei minimi sussulti culturali presenti qui e la. Già narrai delle travagliate vicende di Radio3, il canale che doveva essere della cultura per eccellenza, massacrato in maniera perfetta e ineccepibile dal quel assurdo personaggio di Valzania.
Valzania prima, l’attuale dirigenza poi sono i perfetti sgherri dell’attuale governo, partoriti dal precedente governo di Mr. Berlusconi, destinati a finire il lavoro. Cultura in TV non se ne vede da tempo (ricordate lo spettacolo di Paolo Rossi a Palcoscenico che fece il botto di ascolto? E poi fatto sparire?), non ce ne deve essere, perchè il veicolato delle immagini non possa essere altro che lato B, soldi facili, estremizzazione e spettacolarizzazione di ogni cosa. Anche la radio può veicolare cultura, e dato che queste persone per loro tornaconto come sentono la parola “cultura” mettono la mano alla pistola, a Radio 3 all’epoca ci si trovò orfani di programmi fantastici tipo il Teatro Giornale e molti altri. Radio2 già è funestata da una programmazione zoppa e infarcita di uno pseudo flusso portato avanti dal “Cammello”. Si salvano alcuni sussulti come “il ruggito del coniglio”, “Caterpillar”, Condor, Il defunto “alle otto della sera”, Sumo, l’altro lato. Ora, come uno tsumani o come un moderno condottiero che sparge sale sulle rovine della città distrutta, si segano via Condor e altri, per aumentare il flusso del cammello, e finire di appiattire tutto. Credo che al sicuro non si possa sentire nessuna redazione. Giusto uno sfogo il mio, tanto anche le sollevazioni 1.0 (telefono e lettera) che 2.0 (FriendFeed, FaceBook, blog o altro), non penso possano deviare di un solo millimetro la traiettoria già decisa verso le rapide prima e la cascata poi (immagino Niagara lato Canada, giusto un filo più spettacolari).
P.s. Non mi va di fare commenti su i nomi usciti per sostituire ad esempio Bordone e Sofri, non mi va proprio.
Mc-Pisa
A Dissapore si cerca la “sollevazione popolare” (si fa per celia, ve’) riguardo all’apertura di un McDonald a Pisa vicino piazza dei Miracoli, ma i commenti, questa volta, dicono ben alto…
La Ville Lumiere!
Straniamento temporale
Ho queste due fototessera che si sono trovate “vicine” nel PC per puro caso. Sono state scattate ad un’anno (o poco più) di distanza, ma vederle consecutivamente è poi affiancate (tipo “Prima e dopo” la cura) mi da uno strano effetto a la “Il ritratto di Dorian Gray” o “Lo strano caso di Benjamin Button”, quando in genere succede il contrario.
Non le pubblico per il mio abituale riserbo. Ma mi sono molto utili per la mia lotta al mio peso in eccesso (tanto quanto il grafico in discesa di iLoseWeight).
P.s. No, la fotina del post non è la foto protagonista dello stesso.
Ikea Hack – (from a lamp to a stand) /End Post
Ho finito il supporto per il microfonone, (fate click per vederlo) ma li dove lo vedete agganciato è rimasto. Lo recupererò il prossimo finesettimana. Intanto mi devo dedicare alla risistemazione della postazione, anche in vista del Mac Mini. Ma prima del nuovo Podcast, ho un bellissimo impegno preso un po’ troppo tempo fa.
Di tutto il lavoro, la cosa più costosa è il craddle del microfono, la ex-lampada costa 5,99€, fra barra filettata e altro avrò speso non più di 3€.
Spero di metterla presto in funzione.