All posts by Xabaras

Inizio-Fine

Eio ha fatto un guaio, ha creato i FINCIPIT, ovvero come far partire una storia (anche famosa) e farla finire subito. Vale anche per le canzoni.

Io ho dato il mio (modesto) contributo nei commenti (qui), ma attualmente per le canzoni il miglior “Fincipit” è quello di Kekule:

“Un giorno di pioggia
Andrea e Giuliano
Muoiono.”

(”Kiss me Licia”/ D’avena – Valeri Manera)

Novembre (o quel che ne resta) in musica

All’Auditorium mi ci trasferirei volentieri, approfitto per segnalarvi gli appuntamenti che sono rimasti un questo scorcio novembrino. Su tutto l’omaggio a Shostakovich di Valery Gergiev, con l’esecuzione delle due versioni del Boris Godunov di Mussorgskij, poi Di Battista e Nikolai, Elettronica e progressiva con Peter Hammill (Van Der Graaf Generator vi dice nulla?), poi l’orchestra di Roma e del Lazio con Mozart, sempre Mozart con Il Philarmonia Quartett Berlin (integrale dei quartetti) e Jazz con Rea e Fresu (con il cioccolato e l’orchestra jazz dell’auditorium).

Spero (ripeto spero) di riuscire a vedere e sentire qualcosa. (nb, biglietto per il terzo spettacolo di Ascanio Celestini già comprato).

Much Ado About Nothing

Ma quanto sono strumentali le pseudo-polemiche a proposito delle imitazioni, pare portate avanti dalla santa sede (ma non da un suo organo, “Avvenire” non è la voce ufficiale, lo è “L’osservatore”). Anche perchè solo su Repubblica e Corriere c’è questa pseudo invettiva del Georg, che continua a dire che la sua imitazione non l’ha mai vista e non la vedrà mai (con buona pace di padre Georg, se riesce a vederla tramite la radio abbiamo bisogno di una nuova canonizzazione). Strumentali perchè l’ufficialità della S. Sede subito ha smentito. Ora vorrei vedere come il giornalista ha riportato la battuta di Fiorello al segretario papale durante l’intervista. Gli faceva anche la voce in pseudo “tedeschen”?

…Sto chiusa in un riccio, ma non per capriccio…

CastagneIl finesettimana si avvicina, cosa fare per non immalinconirsi davanti la finestra (o chiusi dentro un centro commerciale) dopo il cambio di clima di questi giorni? Semplice, si può andare a cercare quello che la stagione ci regala. Fuori ci sono una quantità quasi infinita di sagre enogastronomiche per festeggiare l’autunno con castagne, polenta e vino novello. Come trovarle? Semplice, usando la tecnologia. Ovunque voi siate basterà digitare su Google la sequenza di termini che ho elencato, oppure fate click qui, avendo ovviamente l’accortezza di aggiungere alla vostra ricerca quantomeno la vostra provincia (o quella che volete visitare). Buona castagnata a tutti.

P.s. La tecnologia vi porterà fin là, ma non portatevela dietro. Scordate Pc, cellulari e altri aggeggi simili, portate solo la macchina fotografica. Vedrete, la tecnologia non si offenderà.

Paganini – Hilary Hahn

HahnUltimo disco acquistato. Concerto N.1 per violino e orchestra di Niccolò Paganini. Sarà mainstream quanto vi pare (Deutsche Grammophon), ma già al primo ascolto il violino di Hilary Hahn mi ha conquistato. Ottima la compattezza dell’orchestra della radio Svedese (e la nostra? O meglio le nostre?). La Hahn affronta il classico virtuosistico per eccellenza con una accuratezza e una scintillante performance che non ha nulla da invidiare a quelle di Perlman, Kogan e altri, anzi la registrazione mette in evidenza, al di là dei passaggi più inebrianti, la bellezza della melodia del maestro Italiano. Anche il concerto N.8 di Louis Spohr (altro romantico) presente sul disco è un’altro esempio di dinamica e agilità dell’archetto della bella interprete statunitense.

C’era un pero selvatico, un perastro…

pero_selvaticoA distanza di una settimana piccolo ragguaglio sullo spettacolo di Ascanio Celestini, questo dedicato al lavoro. Ha presentato frammenti di Fabbrica, ma anche un abbozzo del nuovo studio sul lavoro precario. In questo caso protagonista un telefonista del call center alle prese con il maniaco sessuale. L’elemento musicale questa volta in alcuno momenti ha quasi preso il sopravvento. Trio composto da Fisarmonica (Gianluca Casadei), Chitarra (Matteo D’Agostino) e Violoncello (Roberto Boarini), con oscillazioni fra il Jazz e la musica popolare. A sopresa (almeno per me) Ascanio canta e canta due canzoni dal sapore vagamente Gaberiano. Elemento presente sempre nelle sue narrazioni: la natura (nella fattispece il simbolico albero di pere selvatiche), natura che spesso vince anche sul mattone e il matto, il matto come portatore della verità che nessuno si vuole raccontare o sentirsi dire.
Torno a consigliare l’acquisto dei biglietti per i suoi prossimi due spettacoli della serie “Carta Bianca“, che si terranno a Dicembre e a Febbraio. Per il costo del biglietto ne vale davvero la pena.