Sono particolarmente contento per l’operazione “Audiolibri” portata avanti da “La Repubblica” e “L’espresso“, che introduce audiolibri di ottimo livello a possibili nuovi lettori, poco avvezzi all’uso della carta. Audiolibri che all’estero hanno sempre un loro molto ben fornito angolo, qui in Italia rientrano in genere nella categoria “ausili per disabili”, con poco appeal comunque sul pubblico.
La prima uscita merita una recensione. L’accoppiata Fiorello – Camilleri pareva inevitabile, la scelta de “Un filo di fumo” ottima, anche per evitare la troppo sfruttata visibilità di Montalbano, che ci porta nella Vigata (cittadina immaginaria) negli ultimi anni dell’800, in un conflitto fra zulfari. Fiorello, con un siciliano senza sforzo, ci prende per mano e ci mostra i personaggi giocando su impercettibili ma perfette modifiche del tono della voce, passando senza sforzo anche sul piemontese, che compare qua e la nel testo. Quando tempo fa Fo raccontò della bravura di Fiorello, sono sicuro si riferisse sopratutto alla tecnica del “racconto”, quasi un raccordarsi con i giovanili “mistero Buffo” del Nobel.
Montalbano non è legato solo a Vigata, a Montalbano e alla sua voce roca. E’ autore teatrale e televisivo, prolifico e attento, suoi ad esempio gli episodi del tenente Sheridan (giallo club) interpretate da Ubaldo Lay e il Maigret televisivo portato sullo schermo da Gino Cervi.
Ora no resta che sperare nella comparsa nei canali tradizionali di altri audiolibri, e magari che anche la Apple colga il mercato nascente ed inizi una piccola sezione italiana nella ricca scelta di audiolibri presenti in Itunes Music Store.