Questa sera alle 20.30 torna la formula dei concerti di Santa Cecilia in streaming sul web. Torna quindi #PappanoInWeb, che ha raggiunto una eccellente livello di qualità, coronato dalla ripresa della Nona di Beethoven al centrale del Tennis del foro italico la scorsa estate. Questo di seguito è il programma: Alexander Lonquich e i Solisti di Santa Cecilia. Il tutto è visibile in streaming da qui: pappanoinweb.telecomitalia.com
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E ora?
Ora solo la bellezza e la cultura ci potranno salvare. Ricordiamocene sempre, che della bellezza già troppo ci hanno sottratto.
BBC Proms, cosa e perché
Se siete amanti (anche) della musica classica avrete sentito nominare più di qualche volta i Proms, organizzati nel periodo estivo (da fine Giugno a Settembre) dalla BBC. Sono una serie di concerti con grandi nomi internazionali (anche la nostra S. Cecilia si è esibita a Londra) e le orchestre nazionali della BBC stessa, più ospiti non propriamente della classica e giornate tematiche dedicate a vari argomenti. Rai Radio3 con il circuito Euroradio ha mandato in onda moltissimi appuntamenti.
Quest’anno i Proms sono usciti più volte dalla Royal Albert Hall, la loro casa per antonomasia, e si sono fatti vedere in giro per la città. Inoltre i 400 anni dalla morte di Shakespeare (#funeralParty) hanno dato un sacco di spunti per serate dedicate al bardo. Cosa hanno di particolare i Proms? Ad esempio la possibilità di accedere a prezzi bassi all’ascolto di ottime esecuzioni con gli standing tickets. Ovvero per 6£ è possibile prendere i posti in piedi nella platea o nella galleria che ha una acustica fantastica, spendendo ancora meno con gli stagionali o quelli per il finesettimana. Quest’anno Quincy Jones è stato il centro dei concerti non necessariamente classici, poi ci sono stati i 12 Violoncellos e per la gioia dei bambini il Prom di CBeebies. Proprio di quest’ultimo vi lascio il link diretto, con i bravissimi conduttori dei programmi per i bambini, compreso il fantastico Mr. Tumble, il giovane pubblico ha potuto ascoltare le sigle dei loro programmi preferiti, insieme a Beethoven, Prokofiev e Strauss, in una mattinata fantasmagorica (Da oggi ci sono ancora 28gg per ascoltarlo, dopo di che verrà cancellato dai podcast).
Zio David
Tempo fa, quando suonavo (preciso, quando suonavo tanto, sperando diventasse un mestiere) non esistevano ancora le “Tribute Band”, o almeno erano ancora relegate ad ambiti non italiani. Sostanzialmente c’erano cover band, che facevano solo canzoni non loro, e gruppi che suonavano musica originale, magari infilandoci qualche cover per fare contenti i gestori dei locali, preoccupati di vendere poche birre. Il nostro gruppo era in questa seconda categoria ma le nostre cover erano particolari e ricercate. Una era Heroes, suonata in maniera del tutto personale (la mia chitarra era addetta alla lunghissima nota che sottolinea quasi tutto il brano). Chi cantava era molto preso da Bowie, ma fortunatamente non siamo mai andati oltre al pezzo legato all’insegna rotante della Volkswagen in “I ragazzi dello Zoo di Berlino”.
Una sera parlando dopo un concerto (e parecchie birre) quello che è uscito fuori era che non avrei voluto David come padre, ma come zio. Quel tipo di zio che ti introduce alle cose proibite e a fare scemate la notte, che ti fa l’occhiolino mentre seduce l’ennesima ragazza/o e che ti copre alla tua prima cazzata (non pericolosa).
Posso dirlo? Io a zio David volevo molto bene.
P.s. Mi è tornato in mente guardando nel blog che tempo addietro per un progetto nel Web (Si si, quello fatto da quella degli zombie) ho rovinato proprio quella canzone. Non me ne vogliate troppo, zio mi avrebbe comunque perdonato.
Side Projects
Oltre a questa cosa coperta di polvere ho un nanoblog (il famoso Bloggolo!) puramente fotografico. Si trova su Tumblr e lo potete raggiungere cliccando sul nome: Saturday Mornings at the Auditorium.
Racconta visivamente delle serate del venerdì (lo scorso anno) e delle attuali mattine del sabato presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma, mentre facciamo gli autisti per un giovane musico. Non ho pretese di grande fotografo, ma qualche scatto significativo qua e la mi è uscito.
Tanti anni fa
Tanti anni fa, durante una settimana bianca (forse ancor minorenne, cosa che allunga ancor di più la distanza nel tempo) venne il momento della terribile festa in maschera. Dotato di un gran bel nasone e trovata camicia bianca e gilet decisi, nella mia ingenuità, di vestirmi da Gaspare. Ma sfortunatamente non trovai nessuno a farmi da Zuzzurro. Nessuno voleva la responsabilità di quella brioche, quella da portare nella tasca. Non funzionò, ovvio.
Quando l’animatore dell’albergo, dopo il puttanone, un improbabile molleggiato e un vichingo senza baffi annunciò “ed ora Gaspare!!” la cosa rimase li, sospesa, senza risoluzione. Ero perfetto, gel, postura, tutto, ma era un no. Feci il mio giro in pista, dissi in paio di “Shabadan!!!” e uscii tristemente. Ora si può capire perfettamente il messaggio di Nino Formicola, quando dice che Zuzzurro e Gaspare non ci sono più. Punto. Non c’è Gaspare senza Zuzzurro, Non ci sono più due amici che sono stati capaci di riuscire a fare anche altro, fuori da un gilet ed un trench.
Cicatrici
Per la prima volta finisco su un e-book in maniera consapevole, scrivendo qualcosa appositamente per l’occasione. Emozionato come un scolaretto, vi presento l’ennesima geniale idea di Marco Manicardi (Il Many): “Cicatrici” ovvero un ebook collettivo in cui tante tante persone raccontano di loro tagli (molti fisici ma qualcuno anche interiore), con oltretutto una splendida copertina di Tostoini. Andatevelo a scaricare, mentre pensate a quante cose stanno cambiando in un panorama culturale fortemente impovertito come il nostro, ma dove ci sono splendidi sussulti come questo.
L’odore della carta
Non sono un passatista, no, non sono neanche antiItaliano, no, non sono neanche allergico alle graminacee, no, ma vedere che la parola scritta non è morta, ma vive sulla carta, con lo stesso amore e voglia di Vintage che può dare un disco di vinile, frusciante e sensuale, perfetto per intortare la tipa incontrata in libreria, mentre sta acquistando il libro sbagliato. Ma voi, si voi, salverete la tapina dall’incauto acquisto ed essa, riconoscente, si abbandonerà nelle vostre mani come fresca creta in attesa di essere plasmata.
Ma dove eravamo rimasti?
…
Ah, si!
Ecco, questa non vuole essere semplicemente una semplice recensione di un semplice fenomeno del semplice web, ma vuole dare lustro alla scrittura nella sua forma più compressa e completa, proprio come una scatoletta di carne Simmental. Si, oggi abbiamo la possibilità di andare oltre la letteratura così come la intendiamo oggi, essere protagonisti del ‘900 e poter leggere (su carta!!) l’agile volumetto “Forse anche la Simmethal” del neo baciato dalle Muse Lucah, con il suo decubito esistenziale, vi terrà incollati sino all’ultima pagina.
O alla morte celebrale.
COOLEY!
No, ecco, volevo semplicemente dire che sono pazzo per il tratto di Josh Cooley, che aspetto il libro con tutte le immagini tratte dai film, e che questa la voglio incorniciata in salotto.
A che scioperi siamo costretti
In Italia, se solo lo si volesse, si camperebbe benissimo (a livello di PIL) per due cose: Turismo e Cultura. Nel primo ci siamo fatti superare da parecchi altri paesi europei, mentre a leggere forum stranieri dedicati al turismo nel “bel paese” siamo, a quanto pare, specializzati nelle patacche e nella fregatura (costosa) al turista. Rare eccezioni non alzano la media.
Per il secondo punto stiamo raggiungendo livelli incredibili. Le orchestre sinfoniche stanno lentamente sparendo, i teatri stabili fanno i conti con il pallottoliere, il concetto di cultura, che QUESTA classe politica ha voluto identificare in maniera negativa e di parte, viene irriso e additato come antiquato o inutile. Parte allora lo sciopero, passato sotto silenzio o evidenziato in maniera negativa. Non si parla del lento strangolamento che l’arte subisce nel nostro paese, si parla degli eventi mancati, dell’impossibilità di vedere la prima! “Signora mia! Anche il biglietto avevo preso!” Lo sciopero parte dalla firma del decreto sugli enti lirici da parte del Presidente Napolitano. Decreto presentato dall’ inutile Bondi, Il culturalmente inetto ed inutile ministro, messo li anche lui a togliere, un mattoncino dopo l’altro, le strutture, i fondamentali su cui si sono basati anni di scambi culturali e di crescita di orchestrali e maestranze.
Qualunque cosa ne pensi il povero Baricco, che già diede alle stampe un phamplet “contro” i finanziamenti, la cultura, sia pur finanziata è necessaria e ci salverà (forse e solo chi si vorrà far salvare) dal terrificante velinismo e mariafilippismo in cui siamo, per nostra colpa, alla fin fine precipitati. Trovate immagini e un altro articolo scritto da Giorgia qui (con un buon esempio di sciopero alla rovescia).