Riprendo dal precedente post, per segnalare che ho concluso l’operazione di upgrade del mio eMac (ATI), come si evince dalla foto scollacciata.
Il lavoro in se non è difficile, ma richiede due cose. Un po’ di tempo libero (io fra smontaggio, sostituzione pezzi e rimontaggio ho impiegato circa 2 ore e mezza), buoni attrezzi (brugole, cacciaviti a croce, tronchesi e pinze). Fondamentale è l’uso del file pdf ufficiale della Apple con la sequenza di smontaggio della macchina. Non si sbagliano le sequenze, si evitano danni ai fili (tipo il tastino dell’accensione) e se si esegue il rimontaggio nella giusta maniera non avanzano viti. Per trovare il file in questione usate questa query di google e provate un po’ di link, alla fine lo troverete da scaricare. La cosa fondamentale dopo aver tolto il coperchio è scaricare il CRT, usando un cacciavite isolato per mettere a contatto il cavo dell’anodo con lo chassis del monitor. Fatto quello seguite con molta calma le istruzioni punto punto, tenendo conto che ogni paragrafo che intendete seguire (tipo, raggiungere l’hard disk), riporta quali punti vanno eseguiti in sequenza (evitate di fare cose inutili tipo smontare casse o altro). Controllate molto bene i serraggi dei connettori, per fare il test è purtroppo necessario rimontare tutto prima di dare corrente. Un ultimo consiglio, sganciate il frontalino del masterizzatore, per evitare che rimanga incastrato nella stretta apertura dello stesso. Se volete essere iper-rifiniti, potete sganciare il mini frontalino del vecchio masterizzatore e montarlo sul nuovo (non è fondamentale per il funzionamento). dopo aver rimontato tutto ho controllato che non mi fosse avanzato nulla, ho ricollegato tutti i cavi e fatto ripartire il computer. Funziona tutto e ora ho un eMac aggiornato a livello di spazio e masterizzazione che probabilmente durerà almeno altri 5 anni. I prossimi step che ho intenzione di eseguire è l’installazione dell’airport extreme (WiFi) e l’upgrade del sistema operativo a Leopard (sempre che sia ancora possibile acquistarlo).
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Pimp my eMac /1
Mi ero messo in testa di cambiare il mio eMac con un nuovo MacMini, spinto dalla curiosità per lo Snow Leopard e altre cazzatine, quando ho riflettuto sul fatto che in 5 anni di onorato servizio non mi ha mai dato un vero problema, eccettuato il disco strapieno e la mancanza della USB 2.0 (ovviato dalla presenza della FireWire).
Così ho deciso di fare l’upgrade della macchina [PPC G4 1GHz] alla quale già avevo installato 1GB di memoria.
Ispirato da questo articolo ho iniziato ieri sera con il primo step: Upgrade del disco fisso.
Ho acquistato a 65€ un HD IDE (UATA) da 500 GB. La dimensione mi è stata consigliata perché, come molte tecnologie datate, i dischi con l’interfaccia IDE stanno per essere definitivamente soppiantati dai SATA.
A casa ho smontato l’enclosure del disco esterno FireWire e ci ho piazzato dentro il disco nuovo. Tenete conto che per fare questo upgrade è necessario un enclosure FireWire, questo eMac ha solo USB 1.1 (lente).
A questo punto ho ricollegato il disco al Mac e ho acceso il sistema, il disco è stato riconosciuto, l’ho inizializzato e creato un’unica partizione.
Entra in ballo un software, Carbon Copy Cloner, gratuito ma che merita un’offerta, che crea un clone bootabile del disco esistente sul nuovo disco. Occorre aspettare, per clonare gli 80 GB del disco originale ha impiegato circa 2 ore. Per testare il clone ho fatto partire il Mac tenendo premuto il tasto Option, ho selezionato il disco nuovo e ho fatto fare il boot. ho fatto partire qualche programma per testare il clone, in particolare iMovie per vedere la quantità di disco fisso libero indicata. Ora devo aspettare l’arrivo del nuovo masterizzatore, per il secondo step dell’upgrade che coinvolgerà l’apertura del case della macchina.
Questa la scheda tecnica del mio eMac (superdrive), per confrontare l’HW preesistente con il nuovo.
[continua…]
Spare Parts and Broken Hearts
I pezzi di computer non li posso considerare (entro certi limiti) ricordi di una persona, troppo impersonale il loro uso. Quindi ho, sparsi in un po’ in giro, schede madri, memorie, qualche hard disk e lettori CD-DVD (forse, dico forse, anche un case). Non mi va di buttarli, ma non mi voglio mettere a fare aste e controaste su EBay. So che molti gruppi (legati spesso all’open source) cercano questo materiale per creare computer per scuole, associazioni no-profit ecc. ecc. Quindi se sei a Roma e ti servono queste cose (mediamente obsolete, tienine conto), fammelo sapere nei commenti. Questo fine settimana metterò tutto in uno scatolone per portarlo in città, in cambio di una Guinness allo Scholars Pub.
L’uomo che non c’era.
Mi dispiace per Luca, ma l’unica bufala sul millenium Bug è che sia stata una bufala (e beato chi ci crede).
E’ tornata!
Per chi ha iniziato la sua cariera informatica su un chip 68000, contenuto in quei valigioni color ghiaccio o beige, questa è la classica notizia da lacrimuccia. La Commodore, creatrice di una serie di personal computer che hanno, durante gli anni ’80 e ’90, avvicinato una enorme quantità di persone all’informatica è tornata ufficialmente. Torna al momento con lettori MP3 e multimediali, offrendo, come la Apple con il suo Itunes, un negozio on-line di musica da scaricare legalmente. Tutto già visto come anche per altri marchi. Si, ma come si fa a non andare in sollucchero per un lettore che è stato chiamato e-Vic (20 Gb) come il vecchissimo Vic-20 e quelli più piccoli Pet (i Pet erano antecedenti, seriosi e completi di monitor, computer da “ufficio”). Dato che l’affetto per il progetto Amiga non si è mai sopito, (vedi alla voce “amiga in a box“) spero solo, almeno per affetto al marchio, che non sia l’ennesimo fuoco di paglia.