ZorroStrike back. E senza la spada laser o la forza. Questa volta il video non lo includo ma ci potete arrivare andando qui. Lo ammetto, non pensavo che ci avrebbe riprovato, invece il formato funziona, funziona bene e la lunghezza (10 min. circa) è perfetto. Io ho sempre letto le sue cronache (senza dover guardare la trasmissione) per farmi delle idee, ma è un impressione mia o i concorrenti di quest’anno mi sembrano parecchio “intronati”?
Prometto comunque che, se riesco a ritagliarmi un angolo di tempo, preparerò il podcast, il cui titolo (temporaneo) sarà: “Da Mozart a Zappa, senza passare dal via”.
Dalla penna di Serra, un gustoso articolo sulla disfida fra “Fonzie” e Nanni Moretti, anche se la mia posizione, fra Fonzie e Nanni, è tutta per Alfred del Vecchio.
Non voglio commentare il fatto di cronaca, non voglio commentare neanche questa, di cronaca. Spero solo che qualcuno che era li sul posto passi qui a leggere questa mia…
Si potrà parlare di Mercoledì di una cosa vista Sabato notte?
Conosci il programma, sai a cosa stanno andando incontro gli autori italiani che dovranno adattare un format lontano anni luce dal tipo di televisione nostrana. Leggo due bei interventi a favore della cosa, senti parlare di Raul Bova, delle Vibrazioni (che tanto malaccio non sono), ti commuovi ricordando Zappa che dirige l’orchestra con il pazzo che fa il cinese. Pensi: “appena posso gli do una chance”. Vedi passare gli ultimi secondi di promo, non vedi praticamente nulla ma senti come un rumore di ventilatore in lontananza. Aspetti. Parte il programma. E capisci cos’era quel rumore, perchè vestito da pseudo Blues Brother c’è lui.
Papi.
Click.
P.s. Titolo inspirato dall’album PFM? PFM! (uno dei più brutti)
Ogni tanto la radio ti viene voglia di guardarla. Per farlo però devi andare da lei. Così ho preso armi e bagagli e sono andato in Via Asiago 10 per la diretta di Viva Radio 2. Sala A della radio, postazione “storica” per quanto riguarda la radiofonia italiana. Sullo spettacolo poco da dire, Fiorello e Baldini con letteralmente uno stuolo di collaboratori fanno la loro trasmissione fra le risate del pubblico (spontanee, in fondo l’unico consiglio datoci prima del via è stato “fate casino”), gli spostamenti di Fiorello per le finte telefonate ed un clima conviviale e disteso, apparentemente senza sforzi. Tutto il bene (ne ho parlato bene vero?) che ho detto in passato di questa trasmissione resta valido.
Ma c’è il però che ho messo nel titolo. Però che viene fuori dopo. Cerco il podcast della puntata. Non c’è. In realtà c’era qualcosa lo scorso anno, quest’anno nulla. Però anno dopo anno il duo dà alle stampe un CD, e quest’anno un DVD. A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca*, e dover pensare che la mancanza di supporto tecnologico vada a braccetto con la vendita di un “pseudo” disco fa veramente tristezza, specie pensando alla linearità della trasmissione, sulla cui qualità invece non ho nulla su cui eccepire. Il Podcast di RadioRai rimane monco e si incrina il rapporto di fiducia con gli ascoltatori, che sono quelli che determinano il successo della trasmissione, facendo sembrare la cosa lo Zanni che mangia se stesso, fino a rimanere il nulla.
Visto che erano polemiche strumentali? Chissà perchè ora Padre Georg è tutto “soddisfatto” della sua imitazione.
Sono sicuro di una altissima presenza di gesuiti in sala stampa vaticana.
Microsoft sta per lanciare l’assalto ad Apple nel blindatissimo comparto musica, presentando (per la seconda volta) la sua visione del personal entertainment con Zune. Ma, secondo il NY Times, le cose non sono state fatte “Cum grano salis” neanche questa volta.
P.s. Mi scuso per il titolo, ma me lo hanno letteralmente estorto.