Ma come sempre pompatissima sui giornali. Si parla di musica, e si dice (almeno nel titolo) che il Rap e’ un’ottima ninna-nanna. Chi lo dice? I Francesi (anzi, i ricercatori Francesi), sicche’, essendo ricercatori, hanno fatto una ricerca dicendo che al posto di Mozart (uh, che orrore!) e meglio, che so’, Eminem o 50 Cent (Yo, fratello!). Poi pero’ l’articolo dice una cosa sacrosanta:
“se un bambino cresce in una casa dove l’hard rock e’ molto presente, e’ probabile che sara’ quel tipo di musica a calmarlo”.
A parte che il bambino, credo, si abituera’ a riconoscere quello che sente piu’ spesso (e quindi nessun genere di musica andrebbe escluso), ma, da trascorsi musicali, so per certo che le frequenze del cervello si sincronizzano con il tempo della musica. Io stesso l’ho sperimentato nel traffico. Affrontando la Cristoforo Colombo (nota arteria di Roma, perennemente trafficata al mattino) con un auricolare nel casco che diffonde musica classica, ho affrontato (e affronto), le strombazzate, le frenate, i tagli di corsia con relativa tranquillita’. Ho provato un mattino con una simpatica playlist che comprendeva fra gli altri Dimmu Borgir, Meshuggah, God Forbid eccetera. Andavo con un’andatura da film di azione Coreano e mi mancava solo l’ascia bipenne per minacciare gli altri motociclisti. Se una musica (quale che sia) e’ lenta, sara’ lenta la reazione, se e’ veloce (intendo in Bpm), tutto tende ad accelerare, e di conseguenza anche l’eccitazione.
Ma che generazione stiamo preparando?