Salve, sono sprofondato sotto una selva di cifre e un’orgia di exit pool, e non riuscivo a trovare il tempo (e la voglia, lo ammetto) di scrivere qualcosa. Poi il baillame politico è stato messo in sordina dalla cattura di Provenzano e mi torna in mente l’intervista a questo proposito sentita al volo su Radio3, dove Camilleri faceva un interessante escursus intorno alla figura del mafioso e del ricambio generazionale. Diceva (giustamente, secondo me), che la cattura di Provenzano non cambierà di molto la situazione mafiosa. L’arresto è, nelle sue parole, “un pezzo di intonaco vecchio che si stacca”, ma che la mafia è una cosa che ha aggiustato il tiro, che usa il computer e magari internet, i “pizzini” (sogghignava compiaciuto, in fondo se giornalisti e gente comune li conosce è grazie a lui) sono un retaggio quasi folcroristico. E’ giusto festeggiare, dice, perchè i crimini commessi dal vecchio boss ci sono, ma la mafia sta cambiando pelle rapidamente, ed è giusto non dimenticarsene. Durante l’ascolto in macchina dell’intervista non potevo fare a meno di ridacchiare, a causa di Fiorello, la cui imitazione del maestro Camilleri è incredibilmente e “antropologicamente” corretta. Quelle di Fiorello stanno diventando qualcosa di più delle semplici imitazioni, camminano quasi sulle loro gambe. Il “nonno” Mike Bongiorno che è più vero del vero (tutto prese spunto da “genius“, Cassano in Spagna, in passato anche La Russa, sono imitazioni ben diverse da quelle fatte, che so’, da Sabani o altri. Inoltre non si scleratizza su nulla, da pochi giorni un nuovo “ospite” fa capolino. Un personaggio che forse non si aspettava neanche di poter essere imitato perchè poco presente in Tv, ovvero un ispiratissimo Oliviero Toscani, che illustra campagne pubblicitarie al limite della blasfemia, che da del “vecchio, sei vecchio!” al povero Baldini e che ha già coniato il nuovo slogan dell’anno: “Siete vecchi, morirete tutti vestiti alla moda”.