Ho sorvolato il commento sulla trasferta Scozzese, (partita? Quale partita?) ma qualcosa va detto a proposito della nazionale vista in campo a Roma sabato. Tanto eravamo convinti di una prestazione in linea con le precedenti, che già fuori dal Flaminio, complici anche le birre, si scherzava sul motivo per cui eravamo la. (è una bella giornata di sole, la birra è buona, ci sono tante persone simpatiche, poi in realtà qui dentro faranno un’enorme partita a Subbuteo, rossi contro blu). Dal kickoff però, si nota qualcosa di differente. Chiamala concentrazione o chiamalo killer instinct, fatto sta che se la nazionale vista sabato avesse qualche 3/4 in grado di raggiungere la linea di meta avrebbe fatto polpette del galles. Ci siamo dovuti accontentare dei calci di Marcato (peccato per il drop), e di un tentativo di Masi su rimbalzo contro l’annullamento dei gallesi. La mediana ha funzionato, il “vecchio” Griffen ha fatto “solo” un paio di cazzate (ma nel posto sbagliato, compresa una presa terribile dentro i nostri 22, finita in touche). Parisse buono come sempre pur non al 100% e ho visto in fase offensiva ben 3 offloads che la nazionale aveva smesso di usare da un sacco di tempo. La mischia ha fatto il suo dovere, ma, come molti temevano, appena il Galles ha creato il sovrannumero in apertura (4 Vs 2, sembrava che giocassero in 20!) hanno segnato. Quella meta ha tagliato le gambe nel finale, ma era impossibile fare 20 fasi ripartendo dai propri 22 allo scadere. Applausi alla nazionale, dopo i fischi con l’Irlanda, e sabato vedremo il livello contro i galletti e se riusciremo a scippargli il trofeo Garibaldi.
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“Il rugby non è un pranzo di gala”
Eh si, il rugby è verità, fango, lealtà, forza e coraggio. Vabbè, mi si dirà, ma tu stai facendo Touch, al limite ti infanghi se ruzzoli per terra.
Ma ogni tanto si sente la voglia di tornare alle radici. Così iersera, complice un stop dei nostri allenamenti, sono sceso in campo a mo’ di trequarti con gli Old della Portaportese Rugby Roma (nostri vicini e dirimpettai). E ho pure lasciato il paradenti nella borsa (urp!). E così riecco i dolori post partitella, che ti fanno sentire terribilmente vivo, fantasticamente bene, nonostante le palle lisciate, i placcaggi mancati, gli improperi del mister. Bene, ti senti solo bene.
Italia Vs Australia: 20 – 30
Primo test match per l’Italia e punteggio che fino a qualche anno fa non ti aspettavi. E a vedere la partita ti accorgi che avrebbe potuto essere diverso e magari a favorevole agli azzurri. La cura Mallet continua a dare i suoi frutti, anche se l’Italia parte con la testa non a posto. pochi minuti e si inizia a vedere sul campo una squadra forte e sicura, con le inevitabili sbavature che non gli permettono di vincere convincendo. La squadra attacca e da pressione difensiva, pecchiamo in cattiveria sulla touche (dove invece i Wal fanno un po’ troppo aiutati dall’arbitro). Capitan Parisse immenso, Marcato (finchè in campo) bene nel suo ruolo, Masi un killer insieme a Bergamasco, placcano tutto quello che c’è da placcare. Un redivivo e velocissimo Robertson, che con il suo sprint lancia la meta che sicuramente ha bruciato all’Australia.
Il divario finale è un meta presa male, che poteva essere fermata, arbitro o non arbitro. Aspetto con fiducia il prossimo incontro, e vi lascio il link a cartellini e cronaca.
Nazionale bloggers di cosa?
Me ne avvedo solo ora. Nazionale italiana di calcio dei Bloggers. No grazie, solo palle ovali qui.
Soccer Bias
Allora: ieri sera ha vinto la Spagna, onore alla Spagna, Olè olè ecc ecc. Perfetto. L’Italia pallonara è stata buttata fuori ai quarti, quindi, con un po’ di impegno, con un po’ di voglia si poteva completare l’informazione sportiva con, non dico una cronaca visto che le immagini le ha in bocca SKY, ma con un aggiornamento di tanto in tanto. Così per dirvelo l’Italia ovale ha vinto a Cordoba conto i Pumas (Argentina) 13 a 12 con meta e trasformazione all’ultimo secondo di capitan Ghilardini e Marcato. E scusate se è poco.
Chi ga vinto?
Forse noi. E’ passato circa un anno da quando, ravanando in rete, cercavo di far partire una squadra di Touch Rugby qui a Roma. Pensavo di trovarla già fatta, magari più di una così da poter scegliere e invece me la sono dovuta inventare. Non solo io, sia chiaro, perchè al mio sassolino lanciato su uno dei siti più frequentati su questo argomento (Rugby.it) hanno iniziato a rispondere alla chetichella prima un paio, poi sempre più persone. Abbiamo radunato un po’ di gente intorno al progetto, non necessariamente legati alla palla ovale, ci siamo trovati nel prati di Roma e poi, con un po’ più di ordine, in campi da calcetto (visto che inizialmente il numero era esiguo). La rete ha continuato a funzionare come collante e come cassa di risonanza, abbiamo preso parte al nostro primo torneo e alla fine siamo entrati in quello che io considero il tempio del rugby Romano, ovvero l’impianto del Tre Fontane, già casa della Rugby Roma Olimpic Club. Anche entrare nella nuova Club House alla fine degli allenamenti è stato come un rito di passaggio. E così, in questa Italia pallonara (e che forse ora la diventerà ancora di più), siamo riusciti a radunare più di una decina di persone, donne, uomini e ragazzi, intorno alla palla ovale. E questo non può rendermi che felice.
A mente fredda (Ita Vs Sco 23 – 20)
Mi ero ripromesso di scriverne a mente fredda, in realtà lo volevo fare martedì, ma il tempo mi è sfuggito di mano senza che ci potessi fare niente. Però l’ultima partita del 6 Nazioni con la vittoria contro la Scozia (che però ci lascia lo Spoon) è stata l’ennesima festa delle persone che seguono e credono in questo sport. Nessun problema ne prima ne dopo. Ma ora parliamo di questioni tecniche, ovvero lo spostamento dei ruoli di apertura e di centro, che, secondo il mio punto di vista vanno nella direzione…
P.s. non sapevo del derby infrasettimanale, carino sentire i media parlare stupiti della mancanza di scontri e problemi, ma si sà, la normalità…
Photo from rbs6nations.com
All’ultimo minuto (arrivo e drop)
Mi scuso con tutti quelli con cui mi sarei dovuto incontrare prima del match, con i ragazzi degli All Bluff (la birra artigianale è rimasta in macchina), con Giorgia che chissà se ha visto Paterson e tanti altri. L’arrivo era previsto per le 12.30, sono arrivato al parcheggio a pagamento sotto la curva nord alle 13.35, mezz’ora di fila (in allegra e alcoolica compagnia) e dentro appena in tempo per gli inni. Il prossimo post per una pseudo-cronaca della partita.
Firulì firulà
Ancora Sei Nazioni, ancora l’Italia sconfitta (in miglioramento).
Pro: Buon gioco delle prime linee e qualche buono spunto dalla cerniera mediana.
Contro: Perchè a Parigi si fischia in maniera così vergognosa?
Rome, Scotland