Allora, visto che in passato vi ho parlato delle commedie di Garinei e Giovannini, vi invito caldamente a prenderne i DVD della collana lanciata dalla Fabbri. La prima uscita è “Aggiungi un posto a Tavola“, nell’edizione del 1977, tanto per capirci quella con il cast “stellare”. Il materale è tutto RAI, ottimamente ripulito e rimasterizzato, con inserti interessanti. In questo si parla del “Bunker” del Sistina, ovvero l’ufficio di G&G, dove una volta, uscendo dal teatro, per errore mi infilai. Rimasi immobile un passo dopo la porta per un tempo brevissimo, sufficiente a farmi scorgere tutto quello che vi era all’interno, compresa, probabilmente, la presenza di Pietro Garinei. Mi ritirai in buon ordine, ma quella svolta sbagliata non mi si toglie più di dosso. Le prossime uscite sono ghiotte ma con un rimpianto. C’è “Rugantino” con Montesano ma c’è, probabilmente per mancanza di buon materiale filmato, “Aleluja brava gente” con il cast “moderno”. Una piccola delusione per me, che da bimbo ascoltava la cassettina con le voci di Rascel e Proietti.
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Il metro di paragone…
…Per le artistiche generazioni a venire.
Luciano Pavarotti: 1935 – 2007
(ecco, è stato anche giovane e senza barba. A me piace ricordarlo anche così)
“…s’è Liqueso!!”
Ieri sera ero al Brancaccio, con un sacco di gente dentro e fuori, per difendere il teatro, il povero bistrattato teatro dall’ennesimo danno perpetrato dalla TV sotto falso aspetto. Bellissima la sincera reazione di Proietti al tripudio in apertura sipario, quando, sotto la spinta dell’applauso, si è fermato per asciugarsi gli occhi e ricominciare da capo. Ovviamente la proprietà dice che c’è stato un fraintendimento, che loro vogliono continuare con Proietti come Direttore Artistico (ma non gestore), vedremo se il comune di Roma avrà voglia di fare qualcosa di serio. Dopo tre ore di spettacolo montato lì per lì, con alcuni cavalli di battaglia e interventi vari (i suoi ex allievi, Arbore, Piovani, Gullotta, Guidi), la battuta più bella è stata: “Solo in Italia ci si riesce a dimettere da un posto che ancora non si ha…ma che, niente niente, eravamo in due?”
Al volo al volo…
…che poi arrivano altre cose.
Intanto grande felicità per il Brancaccio dove sono andato a firmare, dopo aver quasi investito Gianluca Guidi in mezzo alla strada, per mantenere Gigi Proietti alla guida del teatro. Divertente sentire un inviperito Costanzo alla radio boffonchiare che a lui l’affitto non lo paga nessuno.
Un Minuto di Silenzio
Questo finesettimana si conclude la terza edizione di “Officina Teatro XI”, con una sfilata di costumi a cura di Monica Raponi e di tutti i partecipanti al laboratoio costumi, ma sopratutto con le tre repliche (4-5-6 Luglio, ore 21.00) della piece “Un minuto di silenzio”, saggio sperimentale per la regia di Luca Monti, a cui partecipano Gianni Corsi, Valerio di Benedetto e Fabio Barbati. Tutti i particolari a questo link (file PDF). Ed ecco a voi le note di regia:
““Un minuto di silenzio” è l’incontro di tre trentenni … compagni di classe ai tempi delle scuole medie … mai più incontratisi da allora. Tre estranei che si ritrovano al funerale di un loro quarto “grande amico”. Uno dei tre, Angelo, è l’impresario delle pompe funebri che ha avvertito gli altri due della prematura scomparsa del compagno di giochi. Renato, un volontario che assiste i non vedenti, e Paolo, un piccolo imprenditore che sta tentando di sfondare con la sua ditta di scarpe nell’Est Europeo, avrebbero volentieri evitato di partecipare alle esequie ma entrambi, il primo spinto dalla madre ed il secondo per evitare un incontro di lavoro, vanno a casa dell’estinto per accompagnarlo nel suo ultimo viaggio. Ad attenderli trovano un ilare Angelo, felice della rimpatriata tra vecchi compagni di scuola. Gli anni della scuola media, per lui, sono stati i più belli della sua vita…“
E’ finito il teatrino!!
Alè, il finesettimana è alle porte (specie se abitate a Roma) e venerdì e sabato c’è il provino-saggio-spettacolo. Il gruppo è caldo, pronto, affiatato, ma sopratutto sotto un TIR.
Anzi mi dispiace non aver fatto abbastanza pubblicità a tutti i provini organizzati da Marte 2010, che potete leggere e rileggere seguendo questo link (è un PDF). Questa sera prova generale con luci, speriamo che il nostro mentore non cerchi di colpirci con i fari.
Tonight, tonight…
Chissà se anche questa sera, dalle 20.00 in avanti, saremo qui, a fare le prove all’aperto per il piacere degli astanti…
Sotto c’è un teatro
Allora, facciamo un po’ di ordine: c’è chi scrive e chi no ma non ci sono mosche, il cervo è felice, probabilmente per via della scatoletta che potrebbe essere anche per i gatti (ma non è detto). Il thè-sta o croce, fossero poi solo quelli i problemi, i treni si fermano in stazione e il porto sandeman fa fare strane cose. Le lettere degli impiccati spesso sono mendaci, se non troppo brevi. Quello che si rompe rimane rotto, quello che si strappa rimane strappato.
No, non l’ho bevuto io il porto, ma l’ora e mezza circa di spettacolo tiratissimo con soli due protagonisti e uno spazio particolare come il teatrosalauno, sotto la scala santa. Protagonisti, il mio attuale mentore e regista Paolo Alessandri e Piotr Adamczyk, sotto la guida di Fabio Omodei, hanno affrontato in un fantastico one-shoot per il romateatrofestival il testo di Slawomir Mrozek, “Emigranti”. Sono due “emarginati”, o autoemarginati, che passano in una sorta di esilio autopunitivo il tempo aspettando qualcosa che non ci sarà, il ritorno per il contadino trasformatosi in operaio, che accumula per accumulare e la realizzazione del libro dell’intellettuale, che accumula a sua volta materiale al solo scopo di non usarlo. Lo scoprirsi simili, pur diversi, porterà lo spettatore ad avvicinarsi a loro, solo per scoprire che le piccole meschinità, così come le grandi, fanno parte comunque del nostro essere. Così come i soldi, non spesi, non portano nulla, anche la scrittura, la cultura, non “spesa”, non porterà altrettanto nulla. Il vorticoso finale etilico, verso la non realizzazione, ha mostrato benissimo la capacità tecnica di questi due attori (mettendo fortemente in crisi il vostro umile scrivente, ma questo è un altro problema).
E il provino si avvicina…
Cronache da un manicomio (Uovo-fritto/reloaded)
Com’è, come non è, sono riuscito ad andare a vedere i ragazzi in azione nella fatica finale. Non vi sto a dire come stavo io, ma posso benissimo immaginare come potevano stare loro, con l’intro lunghissima, l’attesa in concentrazione tra il pubblico, l’effetto carico-scarico dell’adrenalina (se si fanno solo tre spettacoli, tiratissimi, è come la sequenza dell’ottovolante). Durante lo spettacolo io stesso mi sono quasi mangiato un dito, e dire che notoriamente non sono dedito a cannibalismi. Bravi tutti, perchè lavoro necessariamente corale, senza nascondigli quasi per nessuno (e specie per i pazzerelli, sempre in faccia al pubblico). Bravo Paolo che mi immagino cosa gli abbia fatto patire. Bravi scenografi, musici e datori luce, perchè, e mi ripeto, lo spettacolo ha funzionato perfettamente, muovendo parecchie farfalle nei posti giusti (principalmente lo stomaco). Forza e coraggio, ora si riparte. Chi comprerà un nuovo sturalavandini?
FESTIVAL OFFICINA TEATRO XI – 2007 \3
Il mio gruppo va in scena (ma non io).
Ecco a voi:
16 e 17 febbraio 2007 ore 21.00 – 18 febbraio 2007 ore 18.00
PAOLO ALESSANDRI
LA STORIA
L’ospedale Santa Maria della Pietà nasce come struttura caritatevole, come “ricovero per i pazzerelli” ma nel tempo si trasforma in un ospedale immenso, mostruosamente chiuso al mondo.
Un piccolo villaggio che ospita fino a tremila Continue reading FESTIVAL OFFICINA TEATRO XI – 2007 \3