Tempo fa, quando suonavo (preciso, quando suonavo tanto, sperando diventasse un mestiere) non esistevano ancora le “Tribute Band”, o almeno erano ancora relegate ad ambiti non italiani. Sostanzialmente c’erano cover band, che facevano solo canzoni non loro, e gruppi che suonavano musica originale, magari infilandoci qualche cover per fare contenti i gestori dei locali, preoccupati di vendere poche birre. Il nostro gruppo era in questa seconda categoria ma le nostre cover erano particolari e ricercate. Una era Heroes, suonata in maniera del tutto personale (la mia chitarra era addetta alla lunghissima nota che sottolinea quasi tutto il brano). Chi cantava era molto preso da Bowie, ma fortunatamente non siamo mai andati oltre al pezzo legato all’insegna rotante della Volkswagen in “I ragazzi dello Zoo di Berlino”.
Una sera parlando dopo un concerto (e parecchie birre) quello che è uscito fuori era che non avrei voluto David come padre, ma come zio. Quel tipo di zio che ti introduce alle cose proibite e a fare scemate la notte, che ti fa l’occhiolino mentre seduce l’ennesima ragazza/o e che ti copre alla tua prima cazzata (non pericolosa).
Posso dirlo? Io a zio David volevo molto bene.
P.s. Mi è tornato in mente guardando nel blog che tempo addietro per un progetto nel Web (Si si, quello fatto da quella degli zombie) ho rovinato proprio quella canzone. Non me ne vogliate troppo, zio mi avrebbe comunque perdonato.