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gio, gen 29 2004"I'm not a number! I'm a free man!!"Dunque dunque...la Rai trasmise qualche episodio (in maniera non continuativa, per quel poco che posso ricordare) nei primi anni '70, poi in Italia fu oblio completo e del "Il Prigioniero" di Patrick McGoohan si persero le tracce, tranne per i probabili pochi appassionati. Poi ne ho avute reminescenze durante "NWOBHM" grazie agli "Iron Maiden" che ne citarono la sigla in un loro brano (chiamato per l'appunto "The Prisoner"). Recentemente grazie alla fantastica programmazione di "Canal Jimmy" è tornato sui nostri schermi, ed ora la serie in DVD sta uscendo in edicola. Prima di "Spazio 1999" gli inglesi sfornarono questo fantastico prodotto, attualissimo ed in grado di competere (tenendo conto degli anni di differenza) con prodotti televisivi attuali. Onirico e psichedelico, ironico e terrificante, The Prisoner è il mio telefilm culto, quello che fa il paio con "Young Frankenstein" e "The Blues Brothers".La sinossi generale della storia è semplice, un agente segreto, interpretato da McGoohan, da le dimissioni (questa scena viene reiterata in ogni puntata, essendo la sigla del telefilm). Successivamente è seguito da una strana auto e viene catturato e rapito. Si risveglierà in un moderno appartamento nel "Villaggio", uno strano luogo costituito da costruzioni in diversi stili con tanti giardini curatissimi in mezzo. Scopre di essere stato spersonalizzato, ora lui è il "numero 6" come tutti gli abitanti del villaggio ognuno con un numero. Si trova spesso ad avere a che fare con il "numero 2" o meglio, i numeri 2, perchè quasi ad ogni puntata vengono cambiati. Sotto la veste idilliaca del villaggio è nascosto un incubo di torture e condizionamenti mentali sofisticatissimi, droghe sintetiche e macchine in grado di visualizzare i sogni. Il modernismo impazza: telecamere ovunque, filodiffusione wireless e telefoni senza filo. In ogni puntata il numero 6 tenterà di fuggire o sovvertire le regole (non riuscendo), scoprirà di non potersi fidare di nessuno, fino all'ultimo rivelatore episodio. Io, come si può capire, ne vado matto (alla faccia di Aragorn, io voglio la tagliente ironia del N.6!) e devo dire che l'edizione del DVD non è affato male (anche con materiali inediti e alternativi) anche se la possibilità di avere lingua originale e sottotitoli in inglese lo avrebbe reso perfetto. Piccoli particolari: il villaggio (chiamato nella serie "Your Village" il tuo villaggio) esiste, si chiama Portmeirion ed è stato rifugio di scrittori e architetti. Esiste una Society "6 of one" (molto Brit!) che organizza incontri e ha la sua pubblicazione e ci sono anche siti italiani dedicati al telefilm come questo (credo che ce ne siano altri, ma i link non mancano)! "Ci vediamo!"Permalink
...in giro per siti. O meglio, dovevo cercare una cosa e ne ho trovate tre che non riguardavano la ricerca iniziale. Simonetti - Argento - Stivaletti. L'ultimo link, quello a Sergio Stivaletti, mi ha fatto tornare in mente un tentativo di corto girato qualche tempo fa (anni fa, cazpita!). Sergio Stivaletti è il "Make Up Artist" di Dario Argento e anche una persona molto disponibile. Lo intervistai anni fa in occasione di una "Dylan Dog Horror Fest" riuscendo in seconda battuta ad intervistare anche Robert Englund. Approfittando di quell'occasione tempo dopo lo andai a scocciare allo studio di Roma per avere informazioni riguardo ad effetti speciali di base (ed anche per infliltrarmi su un "vero" set, ma quella cosa non riuscì). Fu prodigo di consigli e poco tempo dopo il progetto di una breve serie di corti "horror" prese il via. Le riprese andarono avanti per diverso tempo, anche con elementi di "stop motion" (causati dalle ripetute visioni di "Iron man") poi, dopo aver realizzato tutte le sequenze (o quasi tutte) il progetto affondò nel limbo degli 8mm (Hi8, per la precisione). Qui arriva in soccorso l' EMac, che come ha già ben dimostrato con i filmati irlandesi, mi permetterà rapidamente di riuscire a montare il montabile e a vedere se, in fondo in fondo, avevamo fatto un buon lavoro. (inoltre mi toglierò il fastidio di guardare le videocassette e sospirare in ricordo di tempi assai divertenti). Poi si organizza una serata a base di "pizza&birra" per vederlo.
Alle volte per chi ci osserva da fuori (Formenti compreso), i bloggers devono sembrare una banda di sciamannati, però ora io i bloggers romani me li immagino tutti con il naso all'insù e la bocca aperta, a cercare parole e a far scattare le sinapsi, come se fosse la prima volta (come bambini) che vedono la neve. Proprio come me.
Dall'ultima "melina" è passato un po' di tempo, ma volevo rendervi edotti dei progressi fatti nella piccola rete domestica. L'EMac si è integrato perfettamente, il TCP/IP va benone e ha fatto un paio di cose che non sto a raccontare per evitare lotte integraliste. La cosa fondamentale era fare DVD di miei filmati senza starmi ad impiccare con HW costosi e problematici (come ho sempre fatto in passato). L'aggeggio lo fa, senza strappi e senza drammi e in poche serate ho già preparato il primo DVD compatibile con i lettori di casa. Punto. Posso dirmi pienamente soddisfatto.
...poi si è entrati in una dimensione che mi riguarda e mi tocca parlare della battaglia a colpi di pernacchie (ohhh!) fra Ricci e Bonolis per stabilire la verità (assoluta? Intoccabile?) sul "caso" del programma pre-serale "affari tuoi". Mi riguarda perchè si parla di attori, come se l'actors studio si fosse svuotato per recarsi in massa nel programma del "pacco". In realtà tantissime persone in Italia calcano le scene "amatoriali" e magari, quelli che hanno più voglia o più tempo, riescono ad infilarsi in qualche casting per il cinema (comparsate o al limite qualche battuta). Ma sono persone che hanno, durante il giorno, tutti i santi giorni, il loro lavoro da portare avanti, per guadagnarsi la loro busta paga. E che, cosa fondamentale, non sono iscritte all'ENPALS (salvo rari casi). Qualcuno qui e qui si è indignato perche i giornalisti (di casa RAI) hanno negato che il tizio fosse un attore. Secondo me hanno fatto bene a negarlo, dato che la professione è ben altra. Poi il resto sono solo punti di vista. Comunque (ma il mio ostracismo verso l' Antonio "bile" Ricci è noto) da una trasmissione che "tarocca" in prima persona i dati Auditel non accetto nessun tentativo di porsi sullo scranno della giustizia, che, almeno io, di "bau bau - micio micio" mi fido zero. Inoltre sarò costretto a parlarne ancora in vista della "castronata" fatta da una parte del "paesechenonc'è" che pretende giustizia... Update: la puntata in questione era già andata in onda, quindi potrò evitare di sottopormi a questa tortura.
Dopo un po' uno le prova tutte. Intendo le caratteristiche che possono semplificare la propria vita su internet. E allora per evitare stress da navigazione mi sono installato "Feedreader". Un'altro mondo. Un programma FREE, con tutte le caratteristiche base che occorrono e che può essere anche personalizzato. Credo che continuero ad andare via browser solo sui blog che (spesso non per colpa loro) si trovano ancora senza feed (vedi splinder). Comunque parecchi si sono dotati di feed autoprodotti. E nel caso lo vogliate fare anche voi, torno a fare pubblicità a NecroWave, utile programmino stand-alone che vi permette di creare e di caricare sul vostro sito il feed, aggiungendo sul codice del vostro blog pochi commenti.
Trenitalia spende più soldi in marketing che in sicurezza. La disinformazione nei mezzi pubblici. Come chiamare la strana concomitanza fra la polvere che si sta iniziando ad alzare intorno al caso dei quattro ferrovieri licenziati a causa (giusta?) del servizio di Report in cui fanno del "whistleblowing" (seguite il link da Morelli che il post è molto bello) e la comparsa su La Repubblica e anche altri quotidiani della pubblicità della nascita di un bambina cinese a bordo di un treno. Una coincidenza che però non ferma il polverone. Oviamente cosa fa Trenitalia. Anzichè ammettere di aver torto marcio (e a sentire alcuni lavoratori del settore le cose stanno proprio così, se non peggio) preferisce fare causa a Report. Tanto ormai è prassi consolidata, se la Tv dice qualcosa che non va, non si dimostra il contrario con i fatti, si fa causa alla Tv.
Gnueconomy è morto! Viva Gnueconomy! Ecco, dopo le feste ti fermi un attimo, sistemi un po' di cose, ti scordi della rete (e di quello che comporta) che subito succede qualcosa. Aveva lanciato qualche messaggio prima della fine, ma il risultato mi sembra ottimo! Benvenuto Macchianera. Ora spero che qualcuno lancerà una freccia infuocata ad incendiare la zattera-feretro su cui giace il cadavere del precedente Blog per completare l'addio in stile "nibelungo". Si, lo ammetto, leggo volentieri il più mainstream dei blog mainstream perchè e da lì che tutto è partito (non intendo dire che non ci fossero altri blog in giro, ma da Neri in avanti le cose sono cambiate). Collaboratori ed idee non vengono per caso. Passo ad altro. Siamo in quaresima. Dite che è presto? E chi lo dice al mio organismo che il fiume in piena di "Torronitorroncinipanettonipandoripistacchicioccolatinipasticcini" si è fermato? Con la stessa forza di un ex tabagista mi sono dato la classica "regolata" e sono ripartito all'insegna dell'austerità. Unica concessione sono le birre, scoprendo che il reparto birra degli Ipercoop è una sorta di Bengodi, paragonato agli scaffali birreschi di altri grandi magazzini. Birre divise per tipologia e stile, cosa mai vista prima. Credo che un post sui tipi di birra (che non sia il classico "collirio-lagher" di tipo standard italico) sia in arrivo.
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