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mar, giu 22 2004Malati gravi (sarà il caldo?)Corriere della sera | | Permalink
Mi ero ripromesso da un po' di lasciare perdere il paese che non c'è e di dedicarmi ad altro, ma visto che le elezioni sono passate anche di qui, mi permetto di dire la mia. Forse (e sottolineo forse) è l'ultima volta che ne parlo, visto che non ne vale la pena (e di pena, assicuro c'è n'è tanta). Quando la politica in senso di Polis lascia spazio al clientelismo più puro, quando non ci si spinge su un percorso studiato ma si cerca di accontentare sui problemi spiccioli (lasciandosi alle spalle i veri problemi che un paese di 5000 anime può avere) si arriva anche all'insulto personale, pur di avere ragione sull'altro. Ormai ecco cos'è, una grossa periferia lontana da un vero centro. Quando qualcuno, con dovizia di particolari, riuscirà a farmi capire perchè è anche diventata città d'arte forse riuscirò a farmene una ragione. Sarà che sono un po' lontano, sarà che sono da troppo tempo abituato a ragionare non alla "rocchiciana" ma in maniera civile, che il passeggiare le rare volte per il centro mi lascia sgomento per quello che vedo (e sento, che non siano suoni gutturali, dalla giovin popolazione). Programmi, ci vogliono programmi. Quelli che ormai non fa e non guarda più nessuno (ma la buca davanti casa si). Ciao Piccolo Paese Intronato, che qualcuno chiama "ridente" (e che cosa abbia ancora da ridere, lo sa solo lui).
Lombrosiani
Le facce signori, non i numeri, basta guardare le facce. Post - pensiero: De Michelis dice di essere l'ago della bilancia, ma quanto è grande questa bilancia??
Sarà una cosa ingiusta farlo, ma dopo le "condoglianze" del grande ignorante, mi scappa di farlo. Cito di peso da Zoro. "Le basi del mestiere Un ostaggio, se lo si può far liberare, si libera sempre nella settimana che precede le elezioni." E anche a Sedna, nella zona di Ivo (lontano lontano...) si respira la stessa aria. A chi, cercando cercando in rete, la liberazione di Jessica e la caduta della statua si erano rivelate per quello che erano (bufale n.d.r), la cosa non può che apparire strana. Ragazzi, ben tornati. Non fatevi strumentalizzare da nessuno.
Anche Nino Manfredi ci ha lasciato. E' rimasto ben poco della passata schiera di attori italici. Buffo che solo martedì sera ho visto (abbondantemente dopo mezzanotte) una lunga serie di vecchi "caroselli" intervallati da interviste ai vari Pagot, Testa, Campanile, per una disanima sulla storia di slogan e simboli (vogliamo parlare del cono di carta rovesciato chiamato "Carmencita"?). E ogni tanto appariva anche lui, fra un Fo magro come un chiodo e un Bramieri un po' in carne. Ciao Nino, ormai quegli spot li potrete rifare davvero tutti, insieme agli altri attori italici che ci hanno lasciato.
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