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mar, lug 27 2004Kurt Weill...Sex Bomb!!!
Lo spettacolo si doveva tenere nella cavea dell'auditorium, ma il secondo acquazzone che ha colpito Roma (Almeno adesso grazie Zeus per il poco fresco) ha fatto spostare il tutto nella sala S.Cecilia (la più grande delle tre). La Palast Orchester è specializzata nel suonare brani tedeschi, americani ed italiani degli anni '30 esattamente con lo stile e il "sound" originale, senza tralasciare l'effetto scenografico e teatrale della cosa. Perfettamente abbigliati in mezza sera prima e in gran sera per la seconda parte, il gruppo parte con Weill e poi oscilla fra Gershwin e Bixio. Raabe canta da baritono, fermo immobile davanti al microfono (un valvolare ad asta verticale) senza muovere le braccia e spostandosi di tanto in tanto verso il pianoforte per appoggiarsi con fare indolente durante gli assoli. Introduce in italiano, con molta ironia, tutti i brani fra le risate del pubblico. Grandiosi tutti i musicisti, capaci di cambiare strumento e sopratutto di divertirsi un mondo (la canzone dei 3 porcellini con flauto, violino e clarino, suonata con i nasetti da maiale) oppure i battibecchi e dispetti fra il chitarrista e il pianista o ancora il bassista che passava agevolmente dal Contrabbasso al Bassotuba. Triplo applauso per "parlami d'amore, Mariù" (per la serie: noi italiani non ci rendiamo conto di nulla finchè non ce lo sbattono in faccia) e unica eccezione per il brano (famoso da noi per la pubblicità di un'auto) Sex Bomb, ma sempre suonata con lo stesso effetto straniante. Tre bis, e il pubblico riesce a farli uscire anche dopo la vera fine dello spettacolo, con il Raabe incredibilmente spettinato. Se passano dalle vostre parti, cercate di andarli a vedere ne vale la pena (e l'eventuale spesa). | | Permalink
Il runner è un documento associato al contratto, che può essere di poche pagine o un tomo inimmaginabile, con riportato tutto quello che serve agli artisti, musicisti e tecnici per lo spettacolo. Richieste che qualche volta possono venir disattese (troverete cancellazioni) ma finchè sono richieste specifiche di tipi di acqua e bevande (per non parlare dei superalcolici), che magari aiutano a non trovarsi impreparati durante la giornata del concerto (ci sono musicisti che si fanno anche un paio di anni in giro per il mondo, credo che la pedanteria serva anche a non impazzire dopo la decima tappa), le richieste tipo "divano di tale misura e tale colore" oppure "solo e soltanto quel tipo di caviale", sembrano le classiche bizze da bambino viziato. Alcuni gruppi di matti (vedi ad esempio i Foo Fighters) riescono ad essere divertenti nelle richieste, forse proprio per sdrammatizzare l'eccesso di pignoleria di alcuni loro colleghi. Alcuni, non tutti, fanno in modo che quello che rimane (secondo me molto) venga dato ad associazioni benefiche. Guardare per credere.
Piccola scheda riassuntiva. "Due dozzine di rose scarlatte" di A. De Benedetti, Lunedì alle ore 21,00 presso l'arena "Il Molo". Purtoppo non siamo sul gran cartellone, ma andando sul Sito Ufficiale potrete trovare anche come raggiungere il luogo senza perdersi. E con questo, buon finesettimana a tutti.
Domenica 11 Luglio ore 21,30 - in piazza del Campidoglio c'è "invito al valzer", con valzer tratti dalle produzioni di Dvorak, Cajkovskij, Strauss (ovvio!) e Ravel. Domenica 18 Luglio ore 21,30, sempre in piazza del Campidoglio c'è la conclusione della rassegna con "omaggio a John Williams" autore di famose musiche da Film. Si potranno ascoltare fra le altre la Wagneriana "Imperial March" da "L'impero colpisce ancora" e musiche da Superman, E.T. e vari Indiana Jones. L'ideale per avvicinare un amico alla musica classica, che magari riconosce i temi e non cerca di sgattaiolare via fra un movimento e l'altro.
A Roma ovviamente. Se siete nella capitale non potete lasciarvi sfuggire Jazz & Image a Villa Celimontana, uno degli appuntamenti più suggestivi dell'estate Romana. Programma lunghissimo e complesso che potete consultare sul sito ufficiale. Io sono andato a vedermi e sentirmi Patrizia Scascitelli in Quartet, Preceduta dalla New Orleans Big Band. Ottimo esempio di come artisti italiani riescano a realizzarsi nel mercato americano, dove la concorrenza è davvero selettiva. Ne vale sempre la pena, anche solo per l'ambientazione degli spettacoli.
Ci sono, ci sono...
Piccoli momenti di incorporeità in un non luogo incorporeo...
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